venerdì 15 agosto 2025

Metafisica tra Suono e Silenzio: il respiro invisibile di La Nota Zero





Nel mondo reale, il suono e il silenzio si inseguono in un equilibrio fragile. Ma nel romanzo La Nota Zero di Frida Clapton, questo equilibrio diventa il cuore pulsante della storia.


Amelia, giovane donna privata quasi totalmente dell’udito dall’infanzia, non vive il suono come lo intendiamo noi. Per lei, la musica non è solo un insieme di note, ma vibrazione pura, un’onda che attraversa la pelle e la memoria. Ed è proprio questa percezione “altra” che la lega a Riven, ex frontman degli Stemmer e custode di un potere antico: la Nota Zero, un suono primordiale capace di creare e distruggere.


Qui la metafisica del suono e del silenzio si fa concreta:


Il suono non è solo arte o intrattenimento, ma forza viva, capace di cambiare il tessuto della realtà, di far crollare o di risvegliare.


Il silenzio non è vuoto, ma grembo che trattiene e protegge, in cui le vibrazioni continuano a esistere invisibili, in attesa di essere richiamate.



Nei vicoli innevati di Oslo, tra il buio dei club abbandonati e il bagliore dorato dei pub, Amelia e Riven si muovono su questo confine invisibile. Lei, che ascolta senza sentire, percepisce nel silenzio ciò che altri non notano; lui, che porta dentro la Nota Zero, vive nella costante tensione tra il bisogno di cantare e il pericolo di farlo.


Il romanzo ci ricorda che suono e silenzio non sono opposti, ma due volti della stessa presenza:


Senza il silenzio, il suono non avrebbe spazio per farsi sentire.


Senza il suono, il silenzio resterebbe inascoltato.



E La Nota Zero ci insegna che, a volte, è proprio nell’istante sospeso tra un battito e l’altro, tra una vibrazione e la sua eco, che si nasconde la verità.




Metafisica tra Suono e Silenzio: il respiro invisibile di La Nota Zero

Nel mondo reale, il suono e il silenzio si inseguono in un equilibrio fragile. Ma nel romanzo La Nota Zero di Frida Clapton, questo equilibr...